8 Febbraio 2024

Mido, uno sguardo attento curioso sul mondo all’eyewear

Si è appena conclusa la più importante fiera del mondo dell’eyewear, il Mido, Mostra internazionale di Ottica Optometria e Oftalmologia.
Secondo i dati questa edizione è stata un vero successo. Ben  40mila visitatori da 160 paesi nel mondo. Per il team Zedcomm è stata una grande sfida. Il 1° giorno si è aperto con la colazione allo stand EssilorLuxottica, per raccontare ai giornalisti le novità del mondo lenti. Immagine98 ha festeggiato i 20 anni di X-Ide con una capsule collection celebrativa di ispirazione cyber punk e un party a tutta musica sabato sera. Blackfin oltre a presentare le nuove collezioni, ha organizzato – alla Terrazza Martini nel cuore del capoluogo lombardo – un evento per stampa e best client, in collaborazione con Barberini, riferimento globale per le lenti in vetro minerale.  MEI ha potuto raccontare ClearXM, la soluzione innovativa per la pulizia automatica e per il controllo cosmetico delle lenti tagliate.  Per Lightbird riflettori puntati su Light_JOY Collection, dove l’equilibrio tra forme e colori strizza l’occhio alle nuove generazion. NIRVAN JAVAN,  protagonista dell’area Academy, dedicata alle realtà più creative e votate alla ricerca, ha potuto raccontare i propri occhiali, enfatizzando il mix tra culture del mondo e artigianato di alta qualità. Swiss Eyewear Group oltre al brand INVU, fresco di decennale, era presente con il nuovo marchio Ekkiu Eyewear pensato per la generazione Z. Look ha presentato la collezione ICONS, dieci modelli vista che mostrano l’essenza del brand con uno stile contemporaneo. Infine, Tech Print Industries (TPI) azienda specializzata nello sviluppo di tecnologie per la produzione di occhiali in stampa 3D ha avuto modo di raccontare progetto e collezioni. Un Mido a 360 gradi che ha permesso a Zedcomm di rafforzare il dialogo con la stampa e gli stakeholder di settore. Appuntamento al 2025, dall’8 al 10 febbraio!

1 Febbraio 2024

A Londra per visitare l’headquarter Knight Frank

Il 18 e il 19 gennaio 3 giornaliste italiane sono volate a Londra per visitare la sede centrale di Knight Frank e confrontarsi con i referenti dell’agenzia immobiliare. È stata un’occasione per conoscere anche due importanti “development project”nsul territorio della metropoli. “The OWO”, nato all’interno del perimetro dell’iconico Old War Office e oggetto di un’attenta ristrutturazione, con 85 eleganti dimore private in vendita e 120 camere del hotel Raffles. “The Whiteley”, ex centro commerciale ritornato in auge per ospitare al suo interno il primo Six Senses del Regno Unito, appartamenti di lusso “brandizzati” dotati di ogni genere di confort, con sala fitness, campi da paddle piscina, e 19 tra negozi e ristoranti.

1 Febbraio 2024

Il Consorzio Lugana rilancia e raddoppia a Wine in Venice

Il Consorzio Tutela vino Lugana ha riconfermato per il secondo anno la propria partecipazione a Wine in Venice, il red carpet del vino italiano presso la Scuola Grande della Misericordia di Venezia, che quest’anno si è svolto a Venezia dal 20 al 23 gennaio, attraverso due masterclass tematiche, una cena di gala privata e un talk sulla sostenibilità. La prima masterclass, intitolata “Lugana, storie di famiglie e generazioni a confronto” si è svolta sabato 20 gennaio, è stata moderata da Jacopo Cossater: sono state messe in parallelo due generazioni di produttori, per testimoniare come ciascuna di essa interpreti ed elabori valori specifici, cultura, filosofie di vita e competenze nella viticoltura. Lunedì 22 gennaio si è tenuta invece la masterclass “Lugana a Venezia tra cultura del vino e tesori d’arte”. Condotta da Andrea Gori e dal Professor Gianni Moriani, ha affrontato tema di “vino e arte” come binomio indissolubile, in un viaggio in cui le 5 anime del Lugana – Spumante, d’annata, superiore, riserva e vendemmia tardiva – sono stati abbinati a quadri e sculture.

1 Febbraio 2024

La storia di Fèlsina riscoperta dai toscani

Il 25 gennaio abbiamo accompagnato un gruppo di selezionati giornalisti e degustatori toscani alla riscoperta della realtà di Fèlsina, iconica azienda del Chianti e terra di confine tra il Chianti Classico e le Crete Senesi.  Con Giovanni Poggiali, patron dell’azienda, l’agronomo Alessandro Chellini e i collaboratori Marco Barbi e Chiara Leonini, abbiamo partecipato ad un breve tour dei vigneti di Fèlsina. Situati in un territorio profondamente eterogeneo, sono in grado di dare vita a vini che hanno scritto la storia dell’azienda, come Rancia, Fontalloro e Colonia. Dopo una visita alla storica cantina e alla vinsantaia, le tre etichette sono state poi oggetto della degustazione, una breve verticale delle annate 2009 e 2019, fino ad arrivare alla chicca finale, un piccolo fuoriprogramma con il Fontalloro 1999, dalla riserva privata dell’azienda.
L’appuntamento con la stampa toscana è stata l’occasione per un incontro informale e di approfondimento di Fèlsina, che oggi ha alla guida Giovanni Poggiali e porta avanti la costante ricerca di autenticità in vigna e in cantina, tra natura e tecnica. Fil rouge dell’appuntamento è stato il Sangiovese, in purezza nei tre vini: l’azienda è stata tra le prime a scegliere di vinificare in purezza questo vitigno simbolo della Toscana, per indagare tutte le sfumature che è in grado di assumere in questo territorio.